Good morning Carrara, dallo spedizioniere americano arriva la mail sulla additional tax. Siamo in una delle 80 aziende del territorio dedicate all'estrazione, finiture e commercializzazione del marmo. "Abbiamo realizzato il rifacimento del Waldorf-Astoria, stiamo attualmente fornendo una grossa torre per la JPMorgan Chase e stiamo ancora finendo un altro grande progetto per un privato, una villa giù a Miami. Circa l'80% della nostra produzione è destinata al mercato degli Stati Uniti". "Che cosa cambia per la sua azienda con questi dazi?" "Le grandi commesse che sono in mano a quelli che chiamo clienti high end, ci sta che continuino che vadano avanti. Il prodotto che va a servizio della classe media, parlo del classico piano da cucina per la signora che va a comprare, quello potrebbe avere un impatto perché aumentando un costo del 20% non so se poi il mercato riesce ad assorbirlo. Io mi auguro che l'Europa sia in grado di negoziare e rimettere le cose a posto". Sul territorio l'impatto della nuova misura può avere importanti conseguenze sul piano occupazionale. Considerando cave, filiere e indotto il settore conta circa 5.000 addetti. "Gli Stati Uniti acquistano da noi circa il 40% di filiera e di prodotto finito, quindi di materiale lavorato, che genera quindi un grande valore aggiunto sul territorio stesso. È chiaro che se questo 40% si va a ridurre ed essendo il secondo cliente mondiale, inizia a diventare il terzo, il quarto o il quinto, l'impatto può essere significativo". .