27 marzo, Argentario. 11 marzo, Golfo di Baratti. 4 febbraio, Piombino. E così via, a ritroso. Sono 15 gli spiaggiamenti di delfini nelle coste toscane, con 14 esemplari deceduti. Una moria anomala. A scattare queste foto la biologa marina dell’ARPAT, Cecilia Mancusi. “Molto probabilmente sono morti a causa di un virus che colpisce in particolare i delfini, che si chiama dolphin morbillivirus, chiamato comunemente morbillivirus. Abbiamo evidenza solo su pochissimi animali, due su sei, che sono stati analizzati”. Soltanto una volta il virus è stato isolato in una balenottera. La razza più colpita sembra essere la stenella striata: vive in branco, in mare aperto. Per questo, è difficile intervenire in tempo o anche solo poter effettuare analisi veterinarie che possano essere utili fino in fondo. Solo in un caso, il primo segnalato il 6 gennaio, c’è la speranza che l’animale abbia ripreso il largo. O si è riusciti a salvarlo o è deceduto macellato in profondità. Probabilmente, si tratta di una coda dell’epidemia nei mari del sud Italia alla fine dello scorso anno. “Sicuramente, come sempre, avere una maggiore attenzione per il nostro mare. Queste patologie possono essere sicuramente legate a uno stato di contaminazione ambientale che, poi, si ripercuote anche sull’animale”.