"Fondamentalmente quello che io ho fatto non è un atto di eroismo, neppure di generosità, neanche di altruismo è un senso civico e se ti manca il senso civico ti manca l'ABC per stare al mondo." Lui è Simone Moro gigante dell'alpinismo mondiale racconta di quel salvataggio a 8000 metri nel maggio 2001 che gli costò la rinuncia alla sua spedizione sul Lhotse-Everest. Lo racconta dal palco del Beat Yesterday for Charity 2023 vera e propria staffetta di beneficenza indoor in cui volti noti dello sport e non solo si avvicendano per macinare 300 km in bicicletta. Temi di quest'anno vocazione, genialità, condivisione e soprattutto altruismo. "Ero nella mia tendina perché ero appena arrivato sento queste richiesta d'aiuto mi rimetto subito gli scarponi, esco era l'imbrunire ho dovuto aggirare una fascia rocciosa, quindi scendere a settemila e otto risalire, ormai era diventato buio, ma sono riuscito a trovarlo e ancora vivo me lo sono caricato letteramente in spalla con 2000 metri di parete sotto, gli ho dovuto dare il mio sacco a pelo, ho dormito senza sacco a pelo a ottomila metri, l'ho massaggiato e il giorno dopo lo abbiamo portato giù. Non mi spiego ancora oggi come sono riuscito a fare questo soccorso fisicamente, muscolarmente, emotivamente sì, ma oggi questo ragazzo che non conoscevo e si chiama Tom Morse è vivo vegeto, si è sposato, continua ad andare in montagna." Quest'anno il ricavato dell'evento va Obiettivo Tre nato da un idea dell' ex pilota di Formula 1 Alex Zanardi per accompagnare chi vuole iniziare a praticare uno sport nonostante la propria disabilità "Credo che Alex abbia insegnato a tanti che anche quando tocchi il fondo, quando pensi che tutto sia finito ti puoi risollevare anzi creare qualcosa di nuovo e anche forse più bello, abbiamo visto come con la tenacia, essere riuscito ad arrivare veramente a risultati incredibili e credo che sia veramente di aiuto e ispirazione a tanti atleti che si vorranno avvicinare un giorno anche a questa disciplina.".