Sequestro della salma e nuova autopsia. Lo dispone la Procura di Roma, competente per i reati che coinvolgono gli italiani all'estero, nell'ambito dell'inchiesta sulla morte del 35enne napoletano Michele Noschese, noto come DJ Godzi, deceduto lo scorso 19 luglio a Ibiza in circostanze poco chiare. Il PM Francesco Basentini, che ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale a carico di ignoti, intende approfondire i risultati degli accertamenti fatti in Spagna su richiesta della famiglia, che avevano evidenziato fratture alle clavicole e a 7 costole. L'ipotesi degli inquirenti è dunque che l'uomo sia morto in seguito al trattamento della Guardia Civil, durante l'intervento a seguito della segnalazione di una lite in appartamento. Secondo la ricostruzione degli inquirenti spagnoli, una donna era fuggita dal balcone per salvarsi dall'aggressione del 35enne. La polizia sostiene che Noschese impugnasse un coltello al momento dell'irruzione, e che sia stato colto da convulsioni mentre lottava con gli agenti intervenuti, per morire poco dopo. A causa, sostiene l'anatomo patologo spagnolo, dell'utilizzo massiccio di sostanze stupefacenti. Alcuni testimoni, invece, raccontano che il 35enne è stato legato mani e piedi, chiuso in una stanza e picchiato. Gli accertamenti chiesti in Spagna dal padre, l'ex primario del Cardarelli Giuseppe Noschese, avevano evidenziato sul corpo diverse fratture in linea con l'ipotesi del pestaggio. Ora una nuova autopsia cercherà di far luce sul giallo delle Baleari.























