Fatta la sentenza, ora è necessario fare una legge un bisogno impellente ammonisce la Corte Costituzionale, altrimenti in estrema sintesi Il rischio è che in nome dell'eguaglianza e della pari dignità dei genitori, si finisca col negare la funzione identitaria del cognome. Un rischio che nasce proprio dalla sentenza storica dei giudici della consulta che lo scorso XXVII Aprile avevano dichiarato illegittima la automatica assegnazione del cognome paterno ai figli, considerandola segno di una diseguaglianza tra i genitori. Una sentenza che con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale da questo momento in poi consente dunque di dare ai nuovi nati il cognome di entrambi i genitori o in caso di accordo al momento del riconoscimento quello della sola madre o del solo padre. Il neonato dunque si ritroverà con due cognomi, salvo diverso accordo ma come impedire che suo figlio ne abbia quattro il figlio del figlio sei e così via ? Questo meccanismo Infatti spiega ancora la Corte Costituzionale nelle motivazioni, rischia di essere lesivo della stessa funzione identitaria del cognome a causa di un effetto moltiplicatore che potenzialmente rischia appunto di fare moltiplicare all'infinito il numero di cognomi. Per questa ragione serve un intervento legislativo dice la Consulta, che normi la questione già ben nota all'estero. In Germania per esempio si opta per il cognome o del padre o della madre in Spagna invece si usa anteporre sempre il nome del padre. Nel nostro Paese La Corte Costituzionale suggerisce poi al legislatore di rendere vincolante la scelta fatta per il primo figlio anche per quelli successivi, e se non c'è l'accordo tra i genitori sul cognome da usare, si torna alla casella del via cioè davanti a un Giudice.