Per comprendere quale sia stato e quale sia l'effetto del virus sulla capitale, non c'è bisogno di parole. Basta guardarsi intorno tra le strade del centro ancora più desolate, una domenica pomeriggio fredda e piovosa, una domenica in zona rossa, ma in fondo in una città in cui turismo e cultura rappresentano la prima voce in termini economici, la questione finisce per a prescindere dal colore. Per noi i colori hanno avuto poca importanza nel senso che ovviamente, viviamo di un turismo che è fermo da 12 mesi. Come settore abbiamo deciso in parte di chiudere le attività ad esempio in questo periodo natalizio, ma anche nel periodo estivo. Più strutturati dei bed and breakfast che a Roma sono circa 5000, ci sono gli hotel. Eppure degli oltre 1200 alberghi della città, solo 90 sono rimasti aperti. Numero che si è ulteriormente ridotto ad appena 45 in questo periodo festivo. Ma c'è anche chi ha deciso di non subire il momento, piuttosto si è adattato al cambiamento. Il ristorante è stato un volano importantissimo per rimanere aperti. Abbiamo deciso inoltre di creare questa smart room che abbiamo adibito ad ufficio, questo per adattarsi a una situazione assolutamente straordinaria fuori da ogni previsione, ci sta giorno dopo giorno aiutando ad andare avanti e non chiudere. Le previsioni non sono rosee. Il 73% dei turisti che arrivano a Roma sono stranieri, spesso giovani che scelgono di dormire in ostello. Abbiamo deciso di rimanere aperti per ospitare persone, ma anche lo stesso personale che ha dovuto lasciare l'appartamento in quanto non poteva più permettersi l'affitto. Chiediamo soltanto al Governo magari di rivedere il Ristori quindi rimodulare in base anche a chi ha sofferto di più e chi ha più bisogno in questo momento dei RIstori necessari per arrivare al punto di ripartenza che con questo vaccino spero ci sarà a breve.