Il centralino dei vigili del fuoco di Milano è infuocato. Fonte di 350 richieste di intervento, peggio che nelle scorse ore. Può sembrare un paradosso, ma non lo è. Si chiama effetto rimbalzo nella conta dei danni sul territorio, a bocce ferme si controllano giardini, tetti, cornicioni, antenne e impalcature e saltano fuori le magagne. E a Milano, dopo il nubifragio nella notte tra lunedì e martedì, ce ne sono tante, a cominciare da viabilità, tram e filovie, il ripristino della normalità si avvia in queste ore al 70%. ATM, azienda del trasporto pubblico locale, consiglia di consultare le app, sempre aggiornate, per monitorare le modifiche e le deviazioni, soprattutto per gli snodi tranviari di Maciachini, Parco Nord, Porta Lodovica e via Torino. Come per la leggendaria linea della 90-91, deviata in più punti per gli alberi caduti, oltre 400 in tutta la città e per i 100 metri di impalcatura crollata sulle macchine al vecchio Consorzio Agrario, che era in corso di ristrutturazione per essere trasformato in studentato. E poi i tronchi e i rami, che ancora ingombrano molte strade e i parchi che erano chiusi ancora per molti giorni, ancora presto per parlare di cifre. Nella più piccola Monza, appena una manciata di chilometri più a nord, i danni sono già stati quantificati. "Io credo che ad oggi noi, tenendo conto non solo del danno oggettivo, ma della spesa necessaria per gli interventi, noi oggi a Monza superiamo sicuramente i 4-5 milioni di euro". Strade e rete dei trasporti saranno ripristinati in pochi giorni, assicura il sindaco di Milano, Beppe Sala, che si sente di escludere che ci sia stata una mancanza dal punto di vista della manutenzione e ribadisce: "ormai non può essere una casualità, c'è un tema, dobbiamo governare il pianeta".