Incrocia i dati, ascolta testimonianze e alla fine la Procura della Repubblica di Salerno aggiorna un bilancio già drammatico del naufragio del 5 novembre scorso, quando 26 donne arrivarono cadaveri al porto della città campana, e con loro 401 migranti scampati alla morte, salvati in quattro distinte operazioni al largo delle coste libiche. All’appello mancherebbero, secondo la Procura, almeno cento persone: uomini, donne, magari bambini, dispersi in mare, non avvistati quando la nave militare spagnola Cantabria ha effettuato le operazioni di recupero. Chi è riuscito a scampare alla morte ha raccontato che a bordo di quel gommone rovesciato c’erano oltre 150 persone. Solo 64, però, sono state quelle avvistate e tratte in salvo. Venerdì mattina, intanto, nel cimitero di Salerno saranno celebrati i funerali delle 26 giovani donne. Il Tribunale civile di Salerno ha autorizzato il seppellimento delle salme. Nello stesso giorno, nel capoluogo campano, è stato proclamato il lutto cittadino e una cerimonia in memoria delle ultime vittime non ancora tutte identificate.