Il caffè per gli italiani è un po' come la pizza. Salvo rare eccezioni, lo amiamo e lo consumiamo tutti. La tazzina servita al bar compagna di sveglia al mattino efficace ricarica nei lunghi pomeriggi di lavoro, uno dei primi desideri, dopo tante settimane di isolamento in casa da lunedì, per molti italiani questo irrinunciabile piacere costa di più. Il Codacons stima un aumento del prezzo del caffè al bancone tra il 20 e il 50% in alcune grandi città, per ora solo casi isolati il Veneto. Chi può cerca di resistere, mantenendo invariati i listini, ma le difficoltà sono tante. Il prezzo è rimasto invariato un euro e dieci costava prima e un euro e dieci costa adesso, non escludiamo però di aumentare i prezzi e stiamo ponderando bene questa cosa. Stiamo sostenendo un sacco di costi sulla sanificazione, i dispositivi che dobbiamo fornire ovviamente anche alle nostre dipendenti. Sanificazione, distanze da mantenere, crollo verticale dei consumi, settimane di mancati incassi, scadenze e oneri di ogni genere per tanti esercizi. Aumentare i prezzi sarà l'unica strada percorribile. Sicuramente, col passare del tempo valuteremo, perché, avendo anche meno clientila adesso è ancora un po' presto, perché è da lunedì che abbiamo riaperto. Valuteremo il da farsi, in questo momento non vogliamo aumentare. Elevati i costi da sostenere da una parte, la necessità di non perdere i clienti dall'altra. Il caffè costa 90 centesimi ora come costava prima della lockdown, momentaneamente cerchiamo di mantenere questo livello in modo che la gente torni a vivere e alla normalità. Se saremo costretti, cercheremo di venire incontro, comunque ai clienti, perché senza clienti non si lavora.