Nel calendario governativo c'è una data cerchiata in rosso, il 6 aprile, quel giorno scadrà il decreto che ha stabilito le restrizioni colorando il Paese con tinte di rosso e arancione, in molte regioni alle prese con una curva dei contagi ancora pericolosa. Nelle prossime ore si riunirà alla cabina di regia e li dovrebbe emergere l'orientamento del Governo che si concretizzerà con un nuovo provvedimento che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri nei primi giorni della prossima settimana. La priorità è la scuola, Mario Draghi e alcuni ministri sembrano decisi a riaprirle anche in zona rossa, almeno per asili, elementari e medie. Secondo me il mese di aprile e poi ancora più verso la fine di aprile, primi di maggio si tornerà a una progressiva normalità, attenzione, una normalità di progressive riaperture, non intendo buttiamo via la mascherina, torniamo a due anni fa, però, secondo me la scuola è prioritaria, quindi dovrà essere progressivamente riaperta senso dubbi, ripeto, c'è una variabile che andiamo avanti con la vaccinazione bene. Qualche indicazione utile è arrivata dalla conferenza Stato-Regioni, dove i governatori che hanno mal digerito la bacchettata del premier sull'andamento al rallentatore della campagna vaccinale, ribadiscono che sono pronte a fare la propria parte se lo Stato fornirà i vaccini. Il presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha chiesto un incontro urgente al premier per rompere il grande freddo istituzionale. Nel Governo convivono due sensibilità, quella dei rigoristi che vorrebbe prorogare le restrizioni almeno fino al 15 aprile o addirittura fino al primo maggio e chi invece è favorevole a un ritorno più rapido alle riaperture. Per rendere più capillare la campagna di vaccinazione, il ministro del lavoro Andrea Orlando annuncia che a breve i vaccini potranno essere somministrati nelle aziende. Oggi è un passaggio importante verso la definizione di un protocollo che consentirà di fare le vaccinazione sui luoghi di lavoro, il 6 di aprile ci rivedremo per iniziare questo percorso, per attivare questo canale di vaccinazione che sarà parallelo a quello delle strutture territoriali e consentirà a milioni di lavoratori di accedere al vaccino.