Dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro la caccia ai suoi fiancheggiatori non si ferma. Adesso in 11 sono stati arrestati dai carabinieri dei comandi provinciali di Palermo e di Trapani. Non solo mafiosi ma anche colletti bianchi ed imprenditori. Tra loro spiccano i nomi di Salvatore Angelo, 76 anni, e di suo figlio Andrea. Il primo scarcerato da pochi anni è ritenuto un fedelissimo del padrino. Una volta tornato a piede libero, ritengono i magistrati della DDA di Palermo che hanno coordinato le indagini, si sarebbe occupato di riciclare in banche straniere i soldi, tanti soldi, di Cosa Nostra fatti grazie anche agli investimenti sulle energie rinnovabili e sarebbe inoltre diventato l'anello di collegamento tra i boss siciliani e quelli della Ndrangheta legati alla famiglia Nirta-Strangio. Questo accordo, per i magistrati, sarebbe stato fatto per cercare di far rientrare in Italia i soldi custoditi In Germania. Gli investigatori hanno fotografato summit dove l'obiettivo dei presenti era ripulire ingenti somme di denaro. Tra i soldi da riciclare quelli del tesoretto rimasto nascosto, frutto dei guadagni illeciti del cosiddetto Re delle scommesse on-line clandestine che operava sotto il controllo del boss Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara, il paese dove il padrino ha trascorso indisturbato buona parte della sua latitanza.