È stato il primo dei non eletti alle ultime regionali nel collegio di Agrigento per il Movimento 5 Stelle. Adesso, Fabrizio La Gaipa, imprenditore nel settore turistico, è stato arrestato dagli uomini della Squadra mobile su richiesta della Procura della Città dei Templi per il reato di estorsione. Secondo l’accusa avrebbe fatto firmare ad alcuni dei suoi dipendenti, una busta-paga che riportava una cifra decisamente più alta rispetto a quella che gli impiegati percepivano realmente. Ad incastrarlo, sono stati proprio i dipendenti ai quali veniva pagato un compenso minore rispetto al dovuto. Hanno registrato i loro incontri con il datore di lavoro e poi si sono presentati in Procura per denunciare l’aspirante deputato regionale del movimento di Beppe Grillo, che adesso è finito ai domiciliari. Un provvedimento di obbligo di dimora fuori dal Comune di Agrigento è stato emesso anche nei confronti di Salvatore La Gaipa, fratello dell’arrestato. Quella di Agrigento è la terza tegola che si abbatte sulle elezioni regionali siciliane. All’indomani della chiusura delle urne, infatti, a Messina è finito in manette con l’accusa di evasione fiscale Cateno De Luca, il ras delle preferenze nella Città dello Stretto, eletto nelle liste di Nello Musumeci. Due giorni dopo è finito indagato, con l’accusa di compravendita di voti, un altro neodeputato, questa volta del centrosinistra, Edy Tamajo, risultato uno dei più votati nel collegio del capoluogo siciliano.