Quattro negozi su cinque, tra quelli che avrebbero potuto riaprire, restano chiusi. Nella capitale, solamente il 20% dei bar e ristoranti ha deciso di riprendere a lavorare. Nella sostanza siamo a circa un ottavo di quello che è il fatturato tipo. Troppo pochi clienti. C'è chi in una giornata chiude cassa con appena 20 scontrini fatti, anche se non tutti si lamentano. Al momento siamo abbastanza soddisfatti, anche se ripeto, è molto difficile la gestione. Oggi abbiamo fatto 25, 30 pasti. Era la previsione fatta. Forse è presto per capire se convenga avere riaperto. Guardandosi intorno, però, sono tante le saracinesche chiuse. Il gestore di questo ristorante di Ponte Milvio si è organizzato da tempo. Abbiamo avuto delle chiamate, qualcuno verrà adesso alle 18:30, 19 per fare l'asporto, che è una novità per noi. È da oggi che facciamo l'asporto perché facciamo servizio di delivery quindi abbiamo portato noi. Lo smartwork è uno dei motivi per i quali questa fase 2 non si sta presentando come molti si aspettavano. Il ritorno in ufficio di tante persone. Ad essersi riempiti sono i giardini pubblici, che hanno riaperto. Io francamente ho più paura adesso con la fase 2 che della 1. Non ci vediamo da due mesi, oggi ci siamo visti dopo due mesi. Ci siamo abbracciate cosi da lontano, una abbracciando l'altra e non ci possiamo nemmeno toccare. Tutti con la mascherina. Le regole si rispettano, o quasi. La mascherina all'aria aperta so che non è obbligatoria. Arrivano gli adulti, tantissimi, senza la maschera e tantissimi bambini. Anche il traffico è tornato, probabilmente perché molti preferiscono usare la propria macchina rispetto ai mezzi pubblici. Gli autobus così sono semivuoti.