In questo vicoletto di Caiazzo, in provincia di Caserta, fino a qualche mese fa c'era una lunga fila in attesa, persone provenienti da varie parti d'Italia e anche dall'estero. Oggi Franco Pepe Cavaliere del lavoro tiene il forno delle pizze acceso solo per fare solidarietà e come gesto di speranza e sta ristrutturando il locale tra 1000 incertezze, studiando nuove soluzioni per la fase due. In questo momento, come vedete, gli operai sono al lavoro per assicurare maggiore spazio tra i dipendenti all'interno delle cucine. Rivedere un pò i percorsi, pure nei laboratori, abbiamo rivisto un pò le cucine, i lavaggi, abbiamo donato qualche spazio in più affinché si possa lavorare in un certo modo. Io ho fatto questa scelta in un momento così difficile, dove c'ho 43 ragazzi in cassa integrazione. Questi cambiamenti a me mi costeranno tra i 40000 50000 euro per cercare di dare una proposta diversa di vendite di ingrani, ad oggi mancano pochi giorni, forse l'apertura e non abbiamo ancora delle disposizioni ben chiare di come riaprire. Siamo in una delle sale della pizzeria, qui ci andavano 55 persone, oggi pensate ce ne vanno 8. I miei produttori mi chiedono che cosa farai, io non posso dare delle certezze, perché se io passo da 160000 persone all'anno portate in un piccolo paesino a 16000 cioè voglio dire, mi riesci a capire quanta produzione in meno ci sarà e quanti posti di lavoro ci saranno? 4 metri tra i clienti, 2 metri tra i tavoli, lavori per adeguare gli spazi e garantire la reazione, quanti sono quelli che potranno reggere? Il discorso è che io mi metto nei panni di chi non è come me che ha una grande struttura, ha lo spazio e morirà, cioè voglio dire che con queste nuove norme l' 85% dei ristoranti chiuderanno. Per questo l'appello è quello di cercare un dialogo con le istituzioni. Noi abbiamo sempre cercato di dialogare con l'istituzione. Oggi il Governo ci deve ascoltare, ci deve far sedere a quel tavolo, questa è una cosa importantissima, perché le cose vanno fatte insieme, perché non solo ci vogliono solo i tecnici, ci vuole pure chi oggi lavora in prima persone, oggi chi sta in trincea siamo noi.