Pochi pazienti nelle sale d'attesa, sedi distanti, spazi ridotti, prima di entrare negli ambulatori è necessario lavarsi le mani e rispettare le regole di sicurezza. Qui siamo in uno studio medico in centro a Milano. Qui abbiamo due possibilità, all'entrata la segretaria ha tutto schermo davanti, un parafiato. Io per esempio visito con questa visiera che viene abbassata proprio quando mi avvicino molto paziente, in un altro studio qui di fronte c'è invece un parafiato che prende metà della scrivania. Per sospetti casi covid il medico di base può adesso prescrivere il tampone. Questi casi sospetti vengono inseriti sul portale che si chiama encuvid, io lo inserisco e automaticamente parte la richiesta di un tampone, l'ATS, sia che sia medico di medicina generale oppure un pediatra di famiglia, tramite il portale riceve la nostra richiesta, e nel più breve tempo possibile programma un tampone per la persona. E poi ci sono le tele visite quando non è possibile intervenire in altro modo, il medico parla al paziente in videochiamata e può così arrivare ad una diagnosi. Nei casi fortemente sospetti ho chiamato l'USCA. Non vi sono arrivate le mascherine e i guanti? Le mascherine ci sono arrivate, una dal sindaco di Milano, e una dall'ATS ma poche, così come noi non ci sono più le mascherine da 0,50, anche noi non troviamo più le mascherine. Dopo il lock down non si può abbassare la guardia proprio adesso, avvertono gli esperti, in vista di una ripresa totale dei lavori e delle attività.