L'hanno salvata e curata, rimessa in mare e restituita alla sua libertà. I biologi del centro di primo soccorso di Favignana hanno chiamato questa tartaruga Aretusa, come la splendida Ninfa della mitologia greca. Prima di liberare questo esemplare di Caretta Caretta, che ha 20 anni e pesa 19 kg, le hanno sistemato un dispositivo che per un anno permetterà agli studiosi di seguirne il percorso e osservarne movimenti e abitudini, come già accaduto per le due tartarughe Diana e Rita rimesse in mare a inizio anno, con addosso un tracker, grazie al quale ora sappiamo che hanno percorso lungo le coste siciliane, più di 1100 km in due mesi, ad una velocità media di un km e mezzo all'ora. Aretusa, è una delle 50 tartarughe che negli ultimi 3 anni sono state recuperate quando erano già in fin di vita, dopo essere state urtate da barche o avere ingerito rifiuti di plastica galleggianti e lenze da pesca, e qui sottoposte ad una lunga riabilitazione. Un progetto di recupero realizzato insieme all'area Marina protetta delle isole Egadi, nato grazie a finanziamenti di sponsor privati, con il sostegno del Ministero dell'ambiente che punta a salvaguardare la biodiversità e a favorire una gestione sostenibile delle risorse naturali delle Egadi, angolo di paradiso nel Mediterraneo, il cui precario equilibrio è oggi fortemente a rischio come le specie che lo abitano, minacciate dall'uomo e dalla sua opera. Sotto accusa ci sono anche i sistemi di pesca e la presenza della plastica, che in mare soffoca le tartarughe e sulle spiagge, può compromettere anche le nidificazioni. Il risultato è che 40000 esemplari muoiono ogni anno e se non si invertirà la rotta, le sette specie di tartarughe Marine che popolano i nostri mari e i nostri oceani, rischiano di sparire per sempre.