Interrogatorio di convalida del fermo questa mattina nel carcere di Regina Coeli per Gianluca Molinaro, l'uomo di 53 anni che due giorni fa ha ucciso nella periferia sud-ovest di Roma, la sua ex compagna e madre di suo figlio. Poi si è costituito ai carabinieri e ha consegnato il fucile a canne mozze con cui ha sparato. Manuela Petrangeli, la vittima, aveva 51 anni e lavorava come fisioterapista. La procura contesta a Molinaro le accuse di omicidio aggravato e detenzione abusiva di armi. Alle spalle l'uomo ha altre violenze e diversi precedenti per rissa, aggressioni, minacce, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio. Già arrestato in passato per stalking nei confronti di un'altra ex compagna, la stessa che l'ha convinto a costituirsi dopo aver ucciso Manuela, era stato condannato a 2 mesi e ad altri 8 mesi per aver aggredito una donna dopo una banale lite per la viabilità. Diversi i punti ancora da chiarire. Se fosse ubriaco, come pare, al momento in cui ha ucciso Manuela, e soprattutto ancora resta da delineare il movente. Gli inquirenti seguono due piste, quella della gelosia nei confronti dell'ex compagna, il desiderio di tornare con lei nonostante Molinari avesse già un'altra storia, ma non è escluso che con Manuela ci fossero screzi e questioni aperte legate al bambino e al suo mantenimento, oppure ancora richieste per vederlo più spesso. Le indagini proseguono anche per capire come Molinaro si sia procurato il fucile, visto che non hai il porto d'armi. Se qualcuno gliel'ha dato e se questa persona conosceva le sue intenzioni.