Capizzi, paese di 3000 abitanti, immerso nel parco dei Nebrodi, sulle montagne, a 1100 metri d'altezza, fino a novembre risparmiato dal virus e ora in piena emergenza a contare quattro morti e un'ottantina di persone contagiate. La maggior parte erano positive già da metà dicembre, una decina lo ha scoperto dopo aver partecipato, a pochi giorni dal Natale, ad una festa di compleanno con 150 persone. La raccomandazione alla gente è quella di stare a casa e naturalmente di comunicare i sintomi qualora dovessero comparire nelle fasi iniziali, perché così noi riusciamo sia a curare i soggetti che manifestano questi sintomi sia a tracciare se ci sono stati altri contatti con altri soggetti e quindi evitare che possa estendersi ancora di più questa positività al Covid. Per cercare di arginare il contagio, il sindaco ha chiesto un rafforzamento dei controlli e un prolungamento della zona rossa anche oltre le festività. Una parte di cittadinanza, che è stata molto imprudente devo dire, ha continuato a svolgere le azioni quotidiane come se nulla fosse e questo ha determinato in effetti l'insorgere di un focolaio in questo paese, perché magari già persone che erano asintomatiche che giravano per il Paese partecipando a questa festa hanno determinato il diffondersi progressivo del contagio. Io sono amareggiato per quello che succede perché è da tutto il periodo che mi impegno in questa lotta. Sono arrivato pure ad ordinare un mini lockdown in osservanza di norme da parte di certi cittadini ha colpito altre che magari non c'entravano niente ed erano ligi alle regole.