I pass per timbrare la presenza in ufficio, erano nascosti dietro ad un quadro, proprio accanto alla macchinetta per testimoniare l'accesso. E ogni giorno, un impiegato diverso a turno, si occupava di certificare la presenza in ufficio dei colleghi, che in realtà non si presentavano al lavoro. Adesso i 18 furbetti del cartellino, sono stati arrestati dai Carabinieri del comando provinciale di Palermo, durante un'operazione congiunta con la polizia municipale. Gli impiegati infedeli erano tutti in servizio presso l'ufficio cimiteriale del comune del capoluogo siciliano, uno dei meno efficienti della struttura. Adesso si capisce anche il perché i dipendenti colti sul fatto, fanno parte di due aziende partecipate dal comune la Reset e il Coime, che si occupano, tra le altre cose anche dei servizi cimiteriali. Gli investigatori che hanno piazzato le telecamere all'interno degli uffici, dopo essersi resi conto della pratica che veniva adottata, hanno iniziato a pedinare i dipendenti, che invece di svolgere mansioni per cui erano pagati, andavano in giro per la città o fare la spesa al supermercato. Tanto c'è sempre qualcuno pronto per timbrare al loro posto. Il Gip ha disposto gli arresti per 18 persone, visti anche i precedenti penali di alcuni di loro. Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha fatto sapere che verranno presi provvedimenti disciplinari e che, in un eventuale processo, il comune si costituirà parte civile.