Volevano raggiungere la sede di TAP i manifestanti, un centinaio circa, respinti con forza ieri sera dalla polizia a Lecce. A riportare la peggio è stato un agente ferito al volto in modo non grave, ma difficilmente la passerà liscia chi ha partecipato agli scontri, filmati dalla stessa polizia, lanciando petardi, pietre e bottiglie. È stato – va detto – l’unico momento di tensione in una giornata che ha visto sfilare pacificamente per le strade di Lecce un migliaio di persone. L’ennesima manifestazione di protesta contro la costruzione a Melendugno del terminale di un gasdotto, il Trans Adriatic Pipeline, che dovrebbe portare in Europa il gas a zero. L’opera, fortemente osteggiata dalle amministrazioni locali, con la Regione che chiede di spostarla nell’area portuale di Brindisi, prevede la costruzione di un microtunnel sotto la spiaggia di San Basilio. Per far posto al pozzo di spinta sono già stati spostati nella scorsa primavera decine di alberi di ulivo. Ci furono scontri all’epoca ed altri ce ne sono stati di recente dopo la decisione di blindare il cantiere. Anche per questo la polizia aveva predisposto grandi misure di sicurezza per il corteo di ieri, rivelatesi inutili prima dell’ingresso in scena, a manifestazione ormai terminata, di pochi esagitati.