Non voleva diventare un boss nella vita reale, e ci è riuscito grazie all’amore della sua famiglia e alla scuola, che l’hanno educato bene e tenuto lontano dalle insidie della strada. “Il mio intento è quello di rivolgermi a tutti i ragazzi delle periferie d’Italia, in questo caso, perché un po’ tutti soffrono della mancanza di sogni. Io invito tutti a smettere di dirsi queste bugie, di smettere di lamentarsi, e piuttosto a fare dei sacrifici, a fare degli sforzi per realizzare i propri sogni”. Salvatore Esposito, attore protagonista della fiction Gomorra, la serie di Sky, si racconta in un libro, che è la storia di un bravo ragazzo nato a due passi dalle vele di Scampia, il luogo della faida di camorra, uno dei volti più brutti di quella Gomorra raccontata da Roberto Saviano e diventata serie grazie a Stefano Sollima, il regista che ha scoperto Esposito e gli ha affidato il ruolo di Genny Savastano, camorrista sanguinario, spietato, calcolatore e genio del male. Esattamente il contrario di quello che questo ragazzo è nella vita. “Genny è cattivissimo. Nella terza stagione sarà… non posso dirti molto, però sarà cattivo”. Una vita che nonostante le luci della ribalta, la fama conquistata come attore, non l’ha cambiato. Una vita fatta di lavoro, famiglia, buone letture ed amici.