Notizie frammentate, scambi di accuse e una certezza. L'esplosione di un camion bomba sul ponte Kerch, l'unica infrastruttura che collega la Crimea alla Russia, inaugurata da Vladimir Putin nel 2018 proprio alla guida di un TIR. L'unica certezza è una giornata segnata dalle notizie in arrivo da Mosca, dove secondo fonti locali, ci sarebbero molti mezzi militari in città con la Duma, il Parlamento russo, che nelle prossime ore potrebbe dichiarare lo stato di guerra imponendo il coprifuoco, non solo, il consigliere del Ministro dell'Interno ucraino su Twitter parla anche di arresti multipli tra gli uomini dell'Esercito. Le unità dell'elite della Guardia russa, dice, sarebbero entrate in città dirette verso il centro assieme ad unità della polizia. Notizie non confermate ne smentite per ora dalla stampa russa che non ne parla. E' invece reciproco lo scambio di accuse per il camion bomba della mattina. Per Kiev l'esplosione sul ponte, che fa sapere sarà celebrata con l'emissione di nuovi francobolli, suggerisce una pista russa, una manifestazione del conflitto tutto interno alle forze di sicurezza e allo Stato Maggiore della Federazione Russa. Per Mosca al contrario l'Ucraina sta facendo solo propaganda. Terroristi li bolla la portavoce del Ministero degli Esteri e anche gli 007 statunitensi addossano la responsabilità ai servizi segreti ucraini, gli stessi che solo poche settimane fa avevano pubblicato un video con le immagini del ponte e lo slogan "Stiamo arrivando". Controllato questa mattina ad un check point russo ancora non è chiaro chi fosse alla guida del veicolo esploso, intestato ad un 33enne residente nella Russia meridionale e mentre gli occhi della diplomazia e non solo sono puntati su Mosca in queste ore, il collegamento con la Crimea di importanza strategica per la Russia è stato riaperto, la circolazione sul ponte è ripresa.























