È la nave norvegese SIEM Pilot approdata nel porto di Catania. I migranti, soccorsi al largo delle coste libiche, scendono in fila in silenzio: 505 persone salvate in mare, che all’equipaggio che li ha soccorsi hanno raccontato cose atroci. Al momento di salire sui gommoni per lasciare la Libia, alcuni sarebbero stati presi a sassate da uomini dell’organizzazione criminale che gestisce la tratta dei migranti. Un uomo è stato raggiunto da un colpo di pistola alla gamba. Il comandante della SIEM Pilot ha raccontato le testimonianze dei sopravvissuti, e ora sono agli atti della procura etnea, che ha avviato indagini affidate alla squadra mobile. Le persone ferite sono state medicate sulla nave norvegese durante il viaggio verso la Sicilia. Nella traversata del canale, un bambino ha perso la vita. Non era stato maltrattato, spiegano gli ufficiali di bordo, la sua morte sarebbe dovuta a cause pregresse, forse ad una patologia già in corso. Sono le storie drammatiche, tragiche, che arrivano da Catania. Altre verranno raccolte dai mediatori culturali a Pozzallo, dove sono sbarcati 513 migranti, salvati dalla nave Acquarius, dell’organizzazione umanitaria Sos Mediterranee, in sei operazioni di salvataggio diverse. E ancora, 246 a Messina, che si aggiungono a quelle di chi è arrivato nei giorni scorsi in Sicilia, che ha raccontato anche come molte persone mancano all’appello. I loro corpi in fondo al mare.