Gli embrioni creati e crioconservati da una coppia che nel frattempo si è separata, potranno essere impiantate dalla donna anche contro la volontà dell'ex partner, è la prima volta in Italia che un tribunale decide su una questione così spinosa, nello specifico è il tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Una decisione che afferma il diritto della donna al trasferimento in utero degli embrioni creati con il coniuge, in epoca in cui era stato deciso un progetto genitoriale condiviso. È l'affermazione di quanto previsto dalla legge 40 sulla procreazione assistita e cioè che il consenso può essere revocato solo fino alla fecondazione dell'ovocita, dopo non c'è più alcuna possibilità di farlo con tutte le conseguenze in termini di paternità giuridica, obblighi economici e morali. L'ordinanza favorevole alla richiesta era stata adottata dal giudice monocratico, ed è stata poi confermata dal tribunale in composizione collegiale, pronunce destinate a far discutere non solo per i diversi profili giuridici ed etico sociali, ma anche per il potenziale impatto sulle tante coppie che si separano e danno embrioni crioconservati.