L'accusa contestata a Leoluca Orlando e a 23 ex assessori e dirigenti comunali è falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico. L'inchiesta diretta dalla Procura di Palermo e condotta dalla Guardia di Finanza, mira a far luce su presunte irregolarità nelle certificazioni dei bilanci del Comune: nel periodo tra il 2016 ed il 2019, secondo le indagini, sarebbe stato dichiarato un saldo finale tra entrate e spese non corrispondente a quello reale. 55 milioni di Euro dichiarati ad esempio nel 2016, a fronte di un saldo negativo reale di -35 milioni. Previsioni sovrastimate sarebbero state inviate alla Ragioneria Generale inducendo in errore il Consiglio Comunale e determinandolo, si legge nelle carte dell'inchiesta, ad adottare la deliberazione con la quale veniva approvato il bilancio di previsione. Le irregolarità riguarderebbero diversi settori dal ufficio del condono edilizio alle politiche abitative; anche i crediti quantificati verso le aziende partecipate come l'AMAT azienda comunale dei trasporti o l'ARAP azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti, sarebbero stati inferiori rispetto a quelli reali. L'avviso di conclusione delle indagini è stato notificato a Palazzo delle Aquile alla vigilia dell'arrivo a Palermo di sindaci di tutto il mondo riuniti nel Global Parliament of Mayors: istituzione voluta dallo stesso Orlando e occasione per fare il punto sulle nuove sfide nelle città che tentano la ripresa in uscita dalla fase critica della pandemia. " Io rispondo col comunicato stampa per rispetto al lavoro dei magistrati, per rispetto a me, alla dignità del mio ruolo e per il rispetto della Giustizia". Nella conferenza stampa di presentazione dell'evento Orlando preferisce non commentare e in un comunicato ribadisce esaminerò gli atti depositati e attendo di essere ascoltato dai magistrati sul merito e sulle competenze in una materia peraltro particolarmente tecnica.