Dalle cadute ai malori, incidenti ed infortuni, diverse le cause che hanno comportato l'intervento in montagna degli uomini del Soccorso alpino e speleologico nel corso dei primi mesi del 2022, mesi intensi da questo punto di vista circa 6.000 gli interventi effettuati e altrettante le persone soccorse da gennaio, numeri in crescita rispetto allo scorso anno, 273 i morti in montagna circa il 7% in più rispetto all'anno scorso mentre le persone recuperate sono cresciute del 14%. Dati dovuti da una parte alle giornate di tempo eccezionale quasi sempre senza precipitazioni e dall'altra al dopo pandemia che ha portato molti a riscoprire la montagna. Tra le vittime soprattutto escursionisti, alpinisti ma anche bikers che utilizzano biciclette a pedalata assistita diverse da quelle classiche molto più pesanti e per le quali non c'è un'adeguata preparazione tanto che nell'ultimo decennio gli interventi di soccorso nei confronti di questa tipologia di ciclisti sono aumentati in maniera esponenziale. I principali interventi sono causati da perdita di orientamento, negligenza o da malori dovuti alle alte temperature senza dimenticare l'imperizia, gli interventi per incapacità sono in aumento: su 10 persone soccorse due non hanno una minima cultura della montagna, l'affrontano con superficialità senza avere conoscenza dei propri limiti, i due terzi delle persone coinvolte sono uomini e quasi il 37% di chi viene soccorso ha oltre 50 anni.