"Tempestivamente abbiamo inviato una lettera al Ministro Matteo Piantedosi per richiedere l'intervento immediato per la risoluzione di questo tipo di problematiche, perché non si può venire al lavoro rischiando la vita fondamentalmente, siamo operatori sanitari, ci occupiamo di assistere il prossimo e non è giusto che si incorra in questi rischi perché mancano i mezzi di tutela". Al Ministro dell'interno Piantesodi è arrivata una disperata richiesta d'aiuto da parte di alcuni infermieri dell'ospedale di Prato dopo un'altra notte di caos al pronto soccorso che ha lasciato ferite e segni evidenti. Vetri rotti di porte finestre, un certificato di prognosi di 21 giorni per una guardia giurata che ha provato ad intervenire dopo le intemperanze di un minorenne armato di spranga. Il punto è che a fine agosto il sindacato Nursind era stato chiamato dal prefetto per risolvere uno stato di agitazione. La vita del Pronto Soccorso, che è un bacino grande e arriva a registrare anche 400 accessi quotidiani, è difatti piuttosto travagliata. Sono all'ordine del giorno le minacce verbali e sempre l'estate al culmine di una lite un paziente è stato accoltellato in sala d'attesa. Il sindacato degli infermieri aveva chiesto un posto di polizia h24, la contro proposta è stata quella di un numero dedicato e la promessa di un intervento tempestivo che non sembra esserci stato. "Ci hanno riferito che sono servite cinque chiamate prima dell'intervento di tre pattuglie dei Carabinieri".