Tanto per cominciare non chiamiamoli quiz, gran parte dei docenti proverrebbe molta irritazione. Si chiamano prove articolate, ovvero, Invalsi, e gran parte del pianeta scuola li ritiene strumenti affidabili ma dal prossimo anno spariranno. Non sono ammessi dizionari né calcolatrici, esame più temuto dagli studenti. Ecco alcuni test che i ragazzi delle terze medie si trovano di fronte: qual è la capitale d’Italia o in quale continente si trova il nostro Paese? Alcune prove mettono più in difficoltà, specie dove si richiede il calcolo: per esempio, quanto è lunga una vite se il dato si sposta di 0,5 centimetri per 120 giri totali? Alcuni test tirano in ballo anche il vecchio famoso gioco della tombola. L’obiettivo è valutare l’efficienza del sistema formativo del nostro Paese. Oggi oltre 560.000 ragazzi di 31.000 classi in tutta Italia sono stati impegnati in italiano e matematica. L’Invalsi è costituito da domande chiuse con risposte a scelta multiple e domande aperte, più esercizi di matematica ed esercizi linguistici. Si tratta dell’ultimo anno in cui alle medie si fanno esami con queste modalità. Dal 2018 l’esame si baserà su tre scritti e un colloquio mentre oggi le prove sono quattro più locale. Nel nuovo esame di conclusione delle scuole medie ci saranno una prova di italiano, una di matematica, una prova di lingue straniere, una prova orale per accertare le competenze trasversali, comprese quelle di cittadinanza.