Italia chiede la restituzione dell'Atleta vittorioso di Fano

02 apr 2021
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"Caffè o Moretta?" Anice, rum, brandy, una scorzetta di limone sopra il caffè amaro, è la Moretta, la bevanda tipica di Fano, quella che i pescatori del posto, quella mattina del 14 agosto del 1964, avranno pensato di avere bevuto un po' troppo, quando nelle reti della barca rimase impigliata una statua incrostata. Non sapevano di avere trovato un bronzo antichissimo: l'Atleta vittorioso di Lisippo, lo scultore preferito di Alessandro Magno. "Lì per lì sembrava una forma umana, un corpo umano, come succedeva delle volte di prendere però, quando poi, il braccio della rete è caduto sulla coperta, il classico suono del metallo ci ha fatto capire che era o una statua o una polena di un veliero antico". La statua introdotta clandestinamente nel nostro Paese, fu venduta dagli Imprenditori di Gubbio, per poi arrivare restaurata 13 anni dopo, ad essere acquistata per 4 milioni di dollari da Paul Getty Museum di Malibù. "Qui siamo a Fano, quella che vedete alle mie spalle è una copia dell' Atleta vittorioso, l'originale si trova in California". Gli americani la chiamarono il Getty Bronze e ci costruirono attorno l'intero museo. É il pezzo più importante della loro collezione, per loro ha un valore totale, identitario. Non la vorrebbero restituire mai ma anche l'Italia la vuole indietro. "É assolutamente importante che ritorni in Italia, non soltanto l'Atleta di Fano ma tutte le opere che, per una strada o per l'altra, si trovano in territori con cui non hanno alcun tipo di attinenza". Nel corso degli anni ci sono stati molti processi, il più importante è quello tenuto presso il Tribunale di Pesaro sulle esposto presentato dall'Associazione CentoCittà. "Noi speriamo che il ministro si dia da fare affinché questa statua possa tornare quanto prima, nella città di Fano dove, è stata sbarcata ormai una sessantina di anni fa". La Corte di Cassazione, nel 2018, ha confermato l'ordinanza di sequestro. Per la giustizia italiana il Getty Bronze va restituito al nostro Paese ma il museo americano non molla, ha già presentato ricorso presso la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. La via giudiziaria non è però l'unica strada da seguire, come ricorda l'ex ministro ai Beni Culturali Alberto Bonisoli: "Io penso che lo Stato Italiano deve chiederlo attraverso le vie giuridiche ma contemporaneamente deve anche ostacolare, se non addirittura vietare, la collaborazione dei musei statali italiani con il Getty, fino a quando questa situazione non sarà risolta". L'attuale ministro Dario Franceschini, ha annunciato che la G20 della Cultura, che quest'anno si tiene in Italia, avrà ad oggetto la lotta al traffico illecito di opere d'arte, di beni trafugati, come l'Atleta di Lisippo. "Come Sindaco della città di Fano, la città dell'Atleta di Fano, sarà proprio quella di chiedere al ministro di rivendicare con forza in quella occasione proprio il ritorno del Lisippo, in ogni caso che Lisippo, che l'Atleta di Fano possa diventare il simbolo del G20 2021". La via giudiziaria, con la rogatoria in corso negli Stati Uniti, si profila dall'esito quantomeno incerto. La via diplomatica e culturale sembra la strada più percorribile. L'Italia, con la sua civiltà millenaria, ha fornito tesori a musei di mezzo mondo, molti acquisiti illegalmente, qualcosa dovrà pure tornare indietro. "Se possiamo riportarla qui in Italia, sarebbe una cosa bellissima".

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