Per contratti regolari, contro lo sfruttamento e contro il caporalato. Da Barletta a Brescia, da Siena all'Agro Pontino in marcia qui a Latina accanto a Maurizio Landini, anche in memoria di Satnam, il bracciante indiano morto dissanguato per non essere stato soccorso dopo un incidente nell'azienda agricola in cui lavorava, senza contratto. "Benissimo il lavoro che sta facendo la Procura, ma c'è bisogno di dire con chiarezza che queste forme di caporalato, questo sfruttamento che porta a considerare le persone una merce, un pezzo di una macchina qualsiasi, è frutto di una logica di fare impresa balorda, sbagliata. Uno dei problemi è che il numero degli ispettori è bassissimo. In questi anni hanno tagliato e quindi c'è una responsabilità. Noi abbiamo una quantità di ispettori che possono controllare un'azienda ogni 16 anni. Vi è chiaro al punto in cui siamo? Quindi è chiaro che c'è bisogno di un cambiamento." 3 milioni sono i lavoratori costretti a nero, dati Istat. La piazza contro i meccanismi di storti del sistema dei permessi di soggiorno e della Bossi-Fini. Estirpare la piaga del caporalato, assumere nuovi ispettori, che sono troppo pochi anche per il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte. "Poi mi chiedo, sono stati stanziati 200 milioni nel PNRR per rimuovere tutti gli insediamenti abusivi nei campi. Non è stato fatto ancora nulla eppure ormai è passato del tempo. E ancora, noi proponiamo l'istituzione come Movimento 5 Stelle dell'omicidio sul lavoro. "È la terza volta che siamo in piazza con tutti i miei assessori e i consiglieri per ribadire a voce alta una volta per tutte tolleranza zero nei confronti del capolarato. Noi non ci stiamo di essere considerata una città o una provincia dove vige il capolarato." Fermare dunque un sistema di fare impresa che sfrutta e uccide, questo il messaggio dalla piazza di Latina.