In Campania arriva una zona rossa rafforzata, giocando d'anticipo sulle decisioni del governo. Il presidente della Regione, Vincenzo de Luca, ordina la chiusura dei parchi, piazze e lungomare, ad eccezione del transito per necessità e per tornare alla propria abitazione. Al di là dei parchi, sul lungomare di Napoli non ci sono grandi novità concrete. Ma il tratto appare quasi svuotato. Critico il Sindaco di Napoli De Magistris, che considera l'ordinanza sulle chiusure all'aperto inefficace a contenere i contagi, non necessaria e inapplicabile. I contagi, intanto, arrivano di nuovo a sfiorare quota 3mila, crescono ricoveri e terapie intensive, e da un lato ci sono le incognite sulla quantità di dosi di vaccino e la questione del ritiro del lotto AstraZeneca, dall'altro i tanti esclusi fin qui anche in Campania. Tra le regioni che ha somministrato più dosi. Una delle novità nel piano nazionale che si propone di uniformare le condizioni in tutte le regioni è la priorità data ai disabili e ai loro care giver. Noi ci siamo resi disponibili dall'inizio dell'anno, da prima dell'inizio della pratica vaccinale. Perché la medicina generale, non dimentichiamolo, nei mesi della fine dell'anno, quindi senza essere vaccinata, ha vaccinato circa 13 milioni di italiani per l'influenza, quindi in buona sostanza la vaccinazione è rientrata, sia per numeri che per caratteristiche nelle nostre attività ordinarie. Pensavamo di essere coinvolti prima, questo va detto. Siamo stati coinvolti in questa seconda fase, e va bene, però iniziamo in fretta e facciamo in modo di portare i vaccini negli studi dei medici in modo che siano il più vicino possibile a quei pazienti che se sono vulnerabili hanno anche meno possibilità di mobilità per raggiungere i punti centralizzati. Ancora però senza una data certa, e c'è ancora incertezza su altre categorie di persone. È quello che racconta Angelica Viola, che coordina un centro diurno per disabil, nato in un bene confiscato alla criminalità. C'è un'enorme preoccupazione da diverse settimane per il silenzio sul calendario vaccinale che riguarda i giovani vulnerabili e le loro famiglie. In dei casi anche per gli operatori sociali, un po' a macchia di leopardo sono state dimenticate alcune fasce che però continuano in presenza a lavorare per promuovere il protagonismo dei giovani.