Si cercano mazze e bastoni e alla fine saltano fuori anche spranghe di ferro e coltelli a serramanico, e si procede a 5 sgomberi coatti. Durano una mattinata le perquisizioni della Polizia di Stato, che a una settimana esatta dalla maxi rissa di via Bolla a Milano, torna tra i palazzi del quartiere Gallaratese, estrema periferia a nord-ovest della città. La Procura aveva disposto 5 perquisizioni, altre 3 le hanno effettuate gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato Bonola. Oltre alle armi vengono posti sotto sequestro cellulari e indumenti che potrebbero costituire altrettanti elementi di prova per gli scontri del 10 giugno tra inquilini e abusivi delle palazzine Aler al civico 40. L'operazione è in grande stile alla presenza del prefetto, Renato Saccone, del governatore Attilio Fontana e dell'assessore comunale alla sicurezza Marco Granelli. Oltre alla Squadra Mobile c'è il Reparto Mobile, il Reparto Prevenzione Crimini, la Polizia Stradale e un elicottero del Reparto Malpensa e poi Carabinieri, Polizia Locale, Vigili del Fuoco e Ufficio Immigrazione, oltre al personale medico e agli assistenti sociali dell'Aler. Un dispiegamento che avrebbe fatto comodo una settimana fa, quando una sessantina di persone, divise tra italiani e rom di origine bosniaca, si fronteggiarono nel quartiere, costringendo la questura a mandare una decina di pattuglie e 5 squadre del Reparto Mobile in tenuta antisommossa. Tutta l'area è nota alle Forze dell'Ordine per gli episodi di microcriminalità e le frequenti segnalazioni di degrado. La Regione propone da tempo i militari ai cancelli delle case popolari per ripristinare ordine e legalità. Mi auguro che si arrivi allo sgombero di tutti gli abusivi, dice il governatore Fontana, sottolineando come la maxi rissa del 10 giugno abbia chiarito la situazione. Per quei fatti il numero di indagati per rissa aggravata dall'uso delle armi potrebbe aumentare a seguito degli accertamenti.