Sbarcano a Lampedusa da una motovedetta, sono salvi. Fatima, 25 anni, i tre figli di 2, 8 e 12 anni e il neonato Alì, appena un giorno di vita, venuto alla luce sulla Geo Barents. La mamma era stata spinta su un gommone dai trafficanti insieme con altre 90 persone, fatta partire dalla Libia nonostante fosse al nono mese di gravidanza. Il travaglio era cominciato in mare. Salvata appena in tempo dall'equipaggio di Medici Senza Frontiere, che ha intercettato e soccorso questa imbarcazione strapiena e instabile con a bordo altre donne, altri bambini, alcuni separati dai loro genitori o fratelli maggiori rimasti in Libia. Uno di loro ha soltanto 10 anni. 250 naufraghi restano sulla Geo Barents dopo l'evacuazione della famiglia di Fatima che Malta, fa sapere l'equipaggio, aveva rifiutato di accogliere, dicendosi disposta a far sbarcare soltanto la mamma e il neonato. Intanto altri 50 profughi e migranti arrivano a Lampedusa, soccorsi dalla Guardia Costiera a poche miglia dall'isola. Richieste d'intervento incessanti con i militari italiani impegnati in diverse operazioni, una l'altra notte per salvare un gruppo di persone su una barca alla deriva che si era schiantata sugli scogli. Sbarchi autonomi e centinaia di persone soccorse dalle motovedette negli ultimi giorni in Sicilia come in Calabria e in Sardegna, mentre restano in mare, in attesa di una risposta alla richiesta di un porto in cui sbarcare avanzata alle autorità italiane e maltesi, altre due navi umanitarie, la Humanity One, con a bordo 261 migranti e la Louise Michel con 33.