Dopo oltre 70 trasfusioni e un lungo intervento chirurgico il viceispettore Cristian Di Martino è ancora in pericolo di vita. Il suo aggressore, Hassan Hamis, si trova a San Vittore, è considerato dal PM di estrema pericolosità, perciò, la richiesta al giudice che l'arresto sia convalidato. Sono le 23.20 circa di mercoledì quando l'uomo, marocchino di 37 anni, inizia a lanciare sassi nel binario 12 della stazione Lambrate di Milano, colpisce una donna alla testa che sviene e cade a terra. Gli agenti chiamano rinforzi, tra cui la pattuglia guidata da Di Martino, che cerca di fermarlo con un teaser, ma la scarica non ha effetto. Il poliziotto lo blocca alle spalle, c’è una colluttazione, Hamis sfodera dalla manica del giubbotto un coltello da cucina e lo colpisce in più punti. La scorsa domenica era già stato fermato dalla polizia ferroviaria di Bologna, minacciava i passeggeri di un treno con un rasoio, è stato denunciato per resistenza. Uno dei tanti precedenti nei 22 anni trascorsi in Italia, dentro e fuori dal carcere, tra rapine, furti, lesioni, droga e anche sequestro di persona. Per lui sono stati emanati diversi provvedimenti di espulsione mai eseguiti, questione che oggi genera interrogativi e polemiche nel mondo delle istituzioni e della politica. Ancora in una stazione di Milano, la Centrale, la scorsa notte un altro episodio di violenza: sono le 2.20 quando un cittadino egiziano di 36 anni, dopo essere stato denunciato per rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale, dà in escandescenza. Lasciati gli uffici della Polfer urla, distrugge cose e sfodera una sorta di fionda, pietre racchiuse nella stoffa. Secondo la ricostruzione degli investigatori minaccia gli agenti con un pezzo di marmo poco prima divelto. Si lancia contro la Polfer, che tenta di arginarlo invano con il teaser. Quindi un agente gli spara colpendolo alla spalla. L'uomo si trova in ospedale ma non è in pericolo di vita. Poco prima aveva rapinato un cittadino marocchino, aggredito e finito anche lui al pronto soccorso.