Omicidio volontario. Con questa accusa è stato arrestato il titolare di un bar assieme ad un suo parente, per aver colpito a morte, con un paio di forbici, un ladro che si era intrufolato nel suo locale per mettere a segno una rapina. Entrambi sono indagati per concorso in omicidio. È successo alle prime luci dell'alba, a Milano, nella periferia sud. È morto così un pregiudicato di 37 anni, italiano, già sottoposto ad un provvedimento restrittivo e che era giunto a bordo di uno scooter, risultato poi rubato, assieme ad un complice in via Giovanni da Cermenate. I due ladri per entrare in questo bar hanno divelto questa saracinesca intenzionati a mettere a segno una rapina e portare via soldi e l'incasso. Trovando solo pochi spiccioli, i due malviventi avevano portato via con sé anche dei gratta e vinci, ma il barista, di nazionalità cinese, che abita al piano di sopra, svegliato dai rumori, li ha affrontati armato di forbici. Un primo litigio è avvenuto all'interno del locale, poi all'esterno. Il trentasettenne è stato colpito al torace, a forbiciate, ed è morto dissanguato sul marciapiede di via da Cermenate. Il bar era già stato bersaglio di rapine, ci dicono gli avvocati difensori del titolare. "C'erano stati episodi precedenti, piccoli o grandi che siano ma che sono diciamo sintomatici di quello che è quartiere. Sulle responsabilità, ripeto, ci dobbiamo un attimo affidare a quello che sono le indagini che sicuramente saranno puntuali, specifiche". Le indagini proseguono per ricostruire l'esatta dinamica del delitto.