"Finalmente vediamo la città non solo come un problema, ma come un'opportunità. Sappiamo che nei prossimi decenni ci sarà, comunque, bisogno di materiali che non potremo più prendere dalle cave, dalle grandi produzioni minerarie. La città che è un eterno cantiere, perché in città si demolisce, si ristruttura, si ricostruisce, almeno una quota parte di questi materiali, invece che vederli come rifiuti, diventano delle risorse, no. È questo un po' quello che raccontiamo qui, ecco: c'è un'altra via possibile e forse anche l'unica." "Ecco, sgabelli, panche, tavoli, costruiti da materiali come possono essere i funghi, come possono essere squame di pesce. Non solo la plastica." "È un modo per raccontare che esiste una transizione ecologica di cui parliamo, ma che sta avvenendo, forse ancora all'inizio, però ci stiamo allontanando dalla dipendenza dal petrolio. Quindi i derivati del petrolio, che sono stati uno dei grandi, anche delle grandi innovazioni, oggi però vediamo tante aziende che usano la canapa. La canapa fa tre cicli produttivi l'anno, per fare, per esempio, come qui fare dei tavoli, delle panche, insieme a degli agglomerati naturali. Oppure dei pannelli fatti con le squame di pesce, che sono uno scarto dell'industria del pesce. O le finte pelli fatte con le bucce dei manghi. Quindi tutto questo mondo, che per noi, per anni, l'abbiamo visto come tutti rifiuti, diventa nella transizione ecologica, invece una straordinaria risorsa, anche per allontanarci dalla dipendenza dal petrolio." "Il futuro è già qui, perché è il consumatore a richiedere questi tipi di prodotti." "Si, finalmente dopo tanto tempo, si è dato anche un valore etico al prodotto, non solo economico. E io credo che su questo, il mondo che si sta muovendo intorno al prodotto, lo sta valutando come un fatto positivo. E questo, ovviamente, apre le porte a un nuovo scenario, che oltretutto, bisogna anche dirsela così, nel senso: non ci sono tante opzioni sul tavolo, no?".