Gli equipaggi gonfiano i palloni. I bruciatori lavorano al massimo e pian piano le mongolfiere si alzano in volo. Siamo a Mondovì e questo è il trentacinquesimo raduno aerostatico internazionale dell’Epifania. Tre giorni di voli, 30 mongolfiere guidate da piloti arrivati da tutta Europa. Dalle forme classiche a quelle più strane. Pinguini, scimmie, pulcini, gufi, orsetti hanno colorato il cielo di Mondovì per le migliaia di spettatori che, da terra, si sono goduti lo spettacolo. "Mondovì è, sicuramente, la capitale, non solo italiana ma anche Europea, delle mongolfiere, dire quasi mondiale per tante ragioni. La prima: geograficamente è circondata da delle montagne che ricoprono e che proteggono. Secondo: ci sono nate le prime mongolfiere. Terzo: abbiamo una figura importante è che fa Il bruciatori, quindi, è davvero una realtà incredibile per il mondo delle mongolfiere". E in questa realtà è cresciuto Giorgio Bogliaccino, monregalese, pilota di mongolfiere da 15 anni e figlio d’arte. In questo mondo si dice che chi ama restare sospeso in cielo attaccato ad un pallone sia un po' pazzo. Ma solo dopo aver provato un volo si capisce che la vera pazzia è non sognare di tornare lassù. "Il volo in mongolfiera è un'esperienza unica perché la mongolfiera decolla, si alza in volo e viene portata e dondolata dal vento verso direzioni sconosciute. La bellezza è proprio quello che non si sa mai dove si va ad atterrare e ogni buon pilota è capace, salendo e scendendo, di poter trovare la traiettoria che preferisce". "Quando sei lassù che cosa si pensa?" "Si pensa a quanto sia magico il volo in mongolfiera e com'è bello essere leggeri e lasciarsi tutto a terra".