"Chi entra dalla porta occidentale della Cattedrale, che io ho soprannominato la porta dello stupore, la prima cosa che fa guarda in alto e spalanca gli occhi perché è qualcosa di veramente quasi sovrannaturale." All'accensione dei 400 apparecchi di illuminazione a led i presenti restano senza parole, sopraffatti da tanta magnificenza. Risplendono di nuova luce i mosaici del duomo di Monreale, uno dei più grandi capolavori dell'arte arabo-normanna, dal 2015 patrimonio dell'UNESCO. "Questa è l'intenzione che è dietro il progetto della nuova illuminazione. Rendere ancora più evidente, ancora più parlante, l'opera teologica cioè l'opera che racconta Dio rappresentata da questi straordinari mosaici." Rendere più visibile la bellezza, offrire ai visitatori e ai fedeli un'esperienza visiva completamente rinnovata. È questo l'obiettivo della nuova illuminazione, pensata appositamente per fare risaltare le preziose tessere su fondo d'oro che illustrano le scene chiave della Bibbia e che ricoprono interamente le pareti interne, le colonne e i soffitti su una superficie di 6.000 metri quadrati. Il mosaico più esteso al mondo dopo quello della cattedrale di Santa Sofia a Istanbul. L'intervento per la nuova illuminazione è realizzato dall'azienda austriaca Zumtobel. "In luoghi come questo si entra in punti di piedi e con senso di riverenza. Ci si pone in una fase di ascolto e di lettura di quello che è il contesto che ci stà attorno prima di iniziare qualsiasi tipo di lavoro." Un'operazione che tra le fasi di progettazione e quelle di installazione è impegnato 20 persone e richiesto due anni di lavoro. "La luce non è solo tecnica e tecnologia. È emozione, linguaggio. Unisce quello che vediamo a quello che sentiamo.".