"Siamo di nuovo qui. Perché stamattina a parlare di sicurezza se ne parla perché? Perché ne è morta un'altra di persona. E lo ribadisco un'altra persona che ieri sera ha salutato moglie e figli e non ci torna più a casa". Rabbia e dolore in porto a Genova dopo l'infortunio mortale costato la vita ad un operaio della compagnia Unica. Giovanni Battista Macciò, 52 anni, travolto da una ralla mentre controllava i sigilli di un container al terminal di Prà. Ha perso la vita sul colpo mentre il collega di 46 anni è rimasto ferito dopo essere stato sbalzato fuori dalla cabina di guida del mezzo operativo. Le prime foto della tragedia mostrano come il conducente di una ralla ha perso il controllo improvvisamente, sterzando e colpendo l'altro mezzo. Mentre la magistratura indaga e apre un fascicolo per omicidio colposo il porto chiude per lutto, si ferma con uno sciopero di 24 ore per chiedere sicurezza e prevenzione. "Si parla di automazione in questo porto, ecco noi vorremmo che l'automazione, la tecnologia che c'è, che già c'è si utilizzasse per evitare che ci siano morti e incidenti di questa gravità". "Prevenire ed investire credo che siano le due parole fondamentali sulle quali noi ci dobbiamo concentrare". "Non si ha più rispetto della vita umana, non sia più rispetto di questo. Perché si muore di lavoro? Perché si vive di precarietà". Sequestrate intanto le immagini delle telecamere dell'area portuale per ricostruire quanto accaduto.