Come cambia il volto di una città come Napoli senza turismo. È a tinte fosche il futuro prossimo, e lo dicono gli artigiani della via dei pastori, San Gregorio Armeno, che chiedono un aiuto a superare questo periodo critico. “Ogni bottega comunque tiene diversi collaboratori, abbiamo determinate spese mensili che comunque ci vanno a caricare, e noi dalle istituzioni vogliamo un piccolo aiuto proprio su questi punti”. Che cosa vi preoccupa di più? “Il punto proprio turismo, perché è il nostro pane quotidiano”. “Non riapriremo finché il Presidente De Luca non accoglierà le nostre problematiche. Noi lo abbiamo invitato a un incontro dove vogliamo prospettare un po' tutte le problematiche che si sono verificate e aspettiamo una sua risposta”. Napoli negli anni ha avuto un boom turistico. Nel 2019, pensate, è stata la quinta città più visitata al mondo. Un vero traino per l'economia, che ora viene messo in discussione con l'emergenza Covid. C'è un intero indotto in bilico, mentre le prenotazioni continuano a essere cancellate da qui ai prossimi mesi. Quanto avete perso? “Molto, moltissimo, e speriamo, insomma, che magari si possa riprendere a settembre - ottobre, perché la situazione è veramente stata drammatica, ed è possibile che possano chiudere tantissime attività”. Per avere un'immagine concreta di cosa significhi dover riconsiderare l'intero sistema economico basta guardare la insolitamente scarna vetrina di questa pasticceria storica, dove solo poco prima del lockdown era entrato il Presidente francese Macron durante la sua visita a Napoli, insieme al Premier Conte. “Noi domenica scorsa, che per questi periodi non è andata tanto male, tra virgolette, per esempio, abbiamo venduto 64 sfogliatelle. Consideri che la stessa domenica dell'anno scorso abbiamo venduto 1703 sfogliatelle”.