Carlo Nordio sbarca a Caivano e sulla polemica che ha infiammato la Giustizia veste i panni del pompiere. Il guardasigilli, arrivato nel comune napoletano per assistere ad una simulazione di un processo fatta da una classe del liceo Braucci, torna sulla sortita del Ministro della Difesa Guido Crosetto che ha saputo che un pezzo di Magistratura stava tramando per far cadere il governo Meloni, per condannare solo quei magistrati che colpiscono con la clava giudiziaria gli avversari politici. "Credo che Crosetto, che è un amico di cui, ripeto, condivido e con cui sono in piena consonanza, abbia espresso, come ho espresso io ancora prima di diventare Ministro, tutto quel disagio della politica e anche dei cittadini nei confronti di alcuni episodi. Cito per tutti quello citato da Palamara nel suo libro in cui vi sono dei magistrati che parlando tra di loro dicono: Salvini è innocente ma bisogna attaccarlo. Ora io ho ritenuto questa frase blasfema e sacrilega". Il Ministro della Giustizia fa sapere che il canale di comunicazione con le toghe non si è mai interrotto. "Sono un ex magistrato e non sarei mai contrario all'indipendenza e autonomia della Magistratura. Ci possono essere state incomprensioni ma la nostra apertura al dialogo è assoluta". Sulle pagelle per i magistrati Nordio non comprende la sollevazione dei giudici. "Faccio presente che il giudizio spetta comunque e sempre al Consiglio Superiore della Magistratura. Che non vi è quindi nessuna interferenza da parte del potere esecutivo o da parte del Parlamento. E che quindi non vedo quale possa essere la ragione a una protesta". Il guardasigilli nega contrasti con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano sui test psicoattitudinali per i magistrati che poi il governo ha messo da parte. E sul pressing di Forza Italia che lo incalza sulla separazione delle carriere dei giudici Carlo Nordio taglia corto: "la priorità politica spetta al premierato ma in primavera porteremo la riforma sul tavolo del Consiglio dei Ministri".