Loris Stival, il bambino di 8 anni trovato morto nelle campagne del ragusano il 29 novembre 2014, è stato ucciso dal nonno perché ha visto qualcosa che non doveva vedere. Una dichiarazione netta e pesante rilasciata in tribunale a Ragusa da Veronica Panarello, mamma del bambino e unica imputata nel processo per l’omicidio del piccolo. La donna, in carcere da dicembre 2014, ha rilasciato dichiarazioni spontanee nell’udienza del processo con rito abbreviato, che potrebbe arrivare a sentenza nei primi giorni di ottobre. In un’ora di deposizione, Veronica Panarello ha ribadito la sua ultima ricostruzione del delitto. “Veronica Panarello, parlando con il giudice, ha detto in maniera chiara: ‘Non voglio esimermi dalle mie responsabilità. Voglio essere punita, ma voglio essere punita per quello che ho commesso. Però, assieme a me, deve pagare l’autore materiale del delitto’, che ha indicato ulteriormente, nuovamente, senza alcun tipo di titubanza nel suocero, Andrea Stival”. Le indagini della polizia di Stato, squadra mobile della Questura e carabinieri non collocano Andrea Stival nella casa di Veronica Panarello, e su questo punto la donna ha sottolineato: “Il fatto che non si riesca a dimostrare che mio suocero fosse in casa con me al momento del delitto non significa che non ci fosse”. Il nonno del bambino, presente in aula, si è detto sbalordito per le dichiarazioni di Veronica: “Non mi interessa niente. Del resto non mi interessa niente. Solamente pace e dignità per un bambino. Basta”. Assente in tribunale il padre di Loris, Davide Stival. L’uomo, che ha più volte incontrato in carcere la donna, ha chiesto, attraverso il proprio legale, di portare alla luce elementi concreti.