Un'indagine complessa che ha portato all'arresto dei vertici della famiglia mafiosa di Mazara del Vallo storicamente fedelissima al boss Matteo Messina Denaro. A metterla a segno i militari del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo coordinate dei magistrati della Dda del capoluogo siciliano. 18 le misure cautelari firmate dal Gip, dieci persone sono finite in carcere sette ai domiciliari e per una è stato previsto l'obbligo di dimora. Le accuse, a vario titolo. sono quelle di associazione mafiosa, estorsione, turbativa d'asta e traffico di droga. A capo dell'organizzazione c'era Domenico Centonze ufficialmente allevatore di ovini, ma che in realtà gestiva tutti gli affari della famiglia mafiosa. Estorsioni, traffico di droga e si occupava anche di dirimere le controversie tra gli affiliati alla cosca. Secondo i magistrati della Procura, diretta da Maurizio De Lucia, Centonze sarebbe stato un fedelissimo di Messina Denaro fino al giorno il suo arresto. La famiglia di Mazara del Vallo, è stato accertato durante le indagini si occupava anche di gestire i terreni dei pascoli e le aste fallimentari. Documentati decine di episodi di minacce a persone che all'asta si erano aggiudicate immobili che secondo gli appartenenti alla cosca non avrebbero dovuto prendere.