Carabinieri e PM sono tornati nella fattoria di Contrada Falabia per effettuare nuovi sopralluoghi nel cortile, sotto sequestro, in cui giovedì mattina è morto uno dei bambini che partecipavano al campo estivo della fondazione ANFFAS. Hanno sentito il vicino di casa che si dice sicuro che Vincenzo, 10 anni, fosse vivo quando è caduto nel pozzo profondo 15 metri per metà pieno d'acqua e fango dal quale non si è riusciti ad estrarlo vivo. "Il bambino gli ha parlato alla mamma, la mamma e il papà lo chiamavano". Ha parlato con la mamma, ha chiesto aiuto, poi il silenzio. Sarà l'autopsia fissata per la prossima settimana a rivelare se Vincenzo sia morto per annegamento, per aver sbattuto la testa nella caduta o per le esalazioni delle sostanze presenti nel pozzo. La procura ha iscritto nel registro degli indagati, con l'ipotesi di reato e di omicidio colposo, quasi tutti i presenti sul luogo della tragedia: il proprietario del terreno, che è anche il presidente della Onlus che si occupa di bambini disabili, e gli assistenti che avevano accompagnato i minori per una giornata di svago e apprendimento diventata tragedia. Intanto a Palazzolo le processioni e i festeggiamenti in onore del patrono San Paolo, che ogni anno in questa cittadina barocca della Val di Noto, meta turistica, attirano migliaia di visitatori, sono stati annullati dal sindaco in segno di lutto. Si tengono solo le celebrazioni religiose. "Il silenzio è quello che regna in modo surreale a Palazzolo proprio per, uno, pregare per il piccolo Vincenzo, e due, per soprattutto stare vicino alla famiglia, per rispetto e per il dolore della famiglia, che poi è il dolore di tutta la città". E in questa basilica, dove a migliaia si sono riuniti in una veglia di preghiera, si terranno anche i funerali quando, dopo l'autopsia, il corpo sarà restituito alla famiglia.