Contro la normalità della barbarie, contro una violenza che appartiene al Medioevo e non alla modernità, si legge nei cartelli con cui scendono in piazza a centinaia, uomini e donne, famiglie con bambini, studenti e anziani chiamati a raccolta dall'associazione "Non Una di Meno". "Oggi più che mai sentiamo l'esigenza di scendere in piazza, l'osservatore di "Non Una di Meno", da un anno ha raccolto altri 104 nomi di vittime, sono numeri altissimi". Al grido di disarmiamo il patriarcato si muove un lungo corteo che attraversa il centro storico, passando davanti alla cattedrale. "Non si può parlare neanche più di inciviltà, possiamo parlare solo di barbarie, perché non è più possibile che ogni giorno viene uccisa una donna". In una manifestazione contro la violenza di genere e per l'inclusività, in cui non sono ammessi i colori dei partiti, ne i simboli sindacali, le uniche bandiera a sventolare sono quelle della Palestina. In testa al corteo, alla giusta distanza dal volume assordante della musica techno sfilano una decina di disabili in sedia a rotelle, sono i componenti dell'associazione Disability Pride che da un anno collabora con "Non Una di Meno". "Io sono qua semplicemente per sostenere le compagne e per fare in modo che le persone disabili abbiano il diritto ad avere diritti". Tanti gli interventi di chi ha subito violenza o discriminazione, è un appello rivolto a chi ha paura. Chiedete aiuto, ricordate che l'amore non è mai violenza.