Corruzione, concussione e falso. Sono questi i reati che la Procura contesta a tre agenti della Polizia stradale in servizio a Palermo, che nella notte sono stati arrestati dai loro colleghi della Squadra mobile del capoluogo siciliano. Secondo l’accusa, i poliziotti, ai quali sono stati concessi gli arresti domiciliari, avrebbero intascato regali e tangenti da parte di alcuni commercianti ed imprenditori in cambio della cancellazione di verbali onerosi. Il modus operandi era semplice. Gli agenti fermavano dei camion per normali controlli di routine e quando dovevano contestare pesanti verbali si rivolgevano direttamente al titolare della ditta, proponendogli di cancellare la sanzione o di trasformarla in qualcosa di più leggero in cambio del pagamento di una mazzetta o di regali di varia natura. Diversi gli imprenditori finiti nel mirino dei poliziotti corrotti. Se non volevano pagare venivano minacciati di altre multe e di controlli continui. Alcuni di loro, però, stanchi delle vessazioni, si sono rivolti alla magistratura, che ha fatto subito partire le indagini affidate alla sezione per i reati contro la pubblica amministrazione diretta da Silvia Como. Gli agenti della Mobile hanno ricostruito i movimenti dei colleghi corrotti e, dopo aver sentito gli imprenditori vessati, hanno fatto scattare le manette per i tre agenti della Stradale.