Ha appena 15 anni ed è in stato di fermo per la morte di Aurora, la 13enne precipitata dall'ultimo piano della sua abitazione a Piacenza. È indagato per omicidio volontario il giovanissimo fidanzato che continua a dichiararsi innocente e a sostenere che Aurora si sia suicidata. È stato portato dai Carabinieri nel carcere minorile ed è sotto shock. La mamma della ragazzina non crede alla sua versione. In Procura, a convincere gli inquirenti del provvedimento di fermo, ci sono chat e certificati medici di Aurora che attesterebbero un rapporto tossico e pericoloso tra i due. Nelle ultime ore sono arrivate, nella disposizione degli inquirenti, anche foto e video documentali forniti da testimoni della foga e della coercizione esercitata dal 15enne su Aurora, che avrebbe portato a lasciarlo per ben due volte. Una prova documentale attesterebbe strattoni e spinte. La reazione della famiglia al provvedimento di fermo è di sollievo e commozione, i sospetti che aveva, ora li considera una conferma, dice la mamma alla sua legale. Nei giorni scorsi la sorella 22enne di Aurora, aveva lanciato diverse accuse sui social spiegando che non credeva all'ipotesi del suicidio e all'incidente per caduta dal balcone della sorellina, che si trova all'ottavo piano del palazzo. Ma sarà solo l'autopsia e la Tac, disposta dai magistrati, a dare i primi risultati non prima di 48 ore, e fornire qualche certezza in più sulle cause della morte di Aurora.