Una ferita per Milano e per tutta l'Italia: la strage di Piazza Fontana viene ricordata nel suo 54esimo Anniversario con un corteo che da Piazza della Scala giunge fino alla sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura. Qui alle 16:37 del 12 dicembre del 1969 una bomba esplode e devastò la banca causando la morte di 17 persone, 88 furono i feriti. Un boato spaventoso che ha segnato per sempre chi è riuscita a sopravvivere. "Non ho avuto neanche il tempo di spaventarmi perché piomba nel salone il direttore con un foglio in mano ed una penna mi dice: guarda quei corpi per terra io non li conosco. Tu conosci quasi tutti per favore dobbiamo informare le famiglie". Fu un attacco terroristico maturato nell'ambito della versione nera. La matrice dicono le sentenze la complessa vicenda giudiziaria, è quella dell'estrema destra e di Ordine Nuovo. A ripercorrere quei giorni, si torna a respirare lo sgomento, il terrore e l'orrore mentre i familiari delle vittime sono ancora in attesa di una giustizia che dica con certezza chi furono gli esecutori materiali di quella strage. "Per noi, è sempre tema di rivisitazione, sembra sempre il giorno dopo, anche quando andiamo a tenere conferenze nelle scuole università eccetera è una tortura". Alla deposizione delle corone, sono intervenuti il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il Segretario provinciale dell'ANPI Roberto Cenati, il Segretario della Camera del Lavoro Luca Stanzione, la studentessa Martina Davalli che sta preparando una tesi su piazza Fontana, Sergio Cofferati e l'avvocato Federico Silicato. Milano non rinuncerà mai a cercare la verità, le parole del sindaco Sala. "Io credo profondamente nella voglia di democrazia del popolo italiano, allora e oggi però, c'è sempre una parte minoritaria che invece crede nell'autoritarismo, che non crede nella libertà, che crede che l'odio possa essere un sistema per indirizzare i destini della società".