Un'amministrazione fiduciaria con la nomina di un commissario a gestire la raffineria nel tempo necessario a trovare una soluzione che possa salvare le attività e migliaia di posti di lavoro. Il provvedimento, contenuto nel decreto misure urgenti, approvato dal Governo su proposta del senatore PD Antonio Nicita permetterà di firmare contratti di approvvigionamento di petrolio non russo, di far ripartire le linee di credito, trovare un nuovo proprietario, evitando così una chiusura che come avevamo urlato a gran voce sindacati e cittadini nella mobilitazione del 18 novembre, avrebbe conseguenze catastrofiche. Perché dalla raffineria dipendono le sorti di 10 mila persone tra lavoratori diretti e delle aziende della zona industriale le cui attività sono legate a quelle della Lukoil. L'economia dell'indotto rappresenta il 53% del PIL della provincia di Siracusa e la raffineria siciliana da sola produce il 22% dei prodotti derivati dalla raffinazione utilizzati in Italia. Per la CISL, un sospiro di sollievo: "Abbiamo visto positivamente l'impegno speso da parte del governo nelle ultime settimane; la risoluzione al problema ci dà soddisfazione ed ha molta sicurezza, adesso, e tranquillità ai lavoratori". Cauto ottimismo dalla CGIL: "Il decreto va nella direzione sicuramente di superare la data fatidica del 5 dicembre; noi peroriamo una definizione strutturale del problema. Credo che la palla passi anche al governo regionale. Anche perché, come è noto, c'è ancora in discussione il sequestro dell'impianto IAS. Noi vigileremo perché la partita possa continuare adesso in termini di risanamento ambientale di riconversione energetica per poter afferrare una rigenerazione industriale".