Dubbi e un bel po' di confusione dopo lo stop del Ministero della Salute alla somministrazione del vaccino AstraZeneca a chiunque abbia meno di 60 anni, anche quando si tratta di richiamo. E da qui tutta una serie di questioni, che si pongono in merito a chi rifiuta il mix vaccinale, la cosiddetta eterologa. Nel Lazio un cittadino su dieci, rifiuta un vaccino diverso da quello utilizzato per la prima dose, si tratta di cittadini tra i 50 e i 60 anni, tanti i docenti, a cui bisogna dare una risposta, dice l'Assessore alla Sanità D'Amato, che sottolinea poi come siano discordanti la circolare del Ministero, che ha toni perentori sullo stop ad AstraZeneca e la determina dell'AIFA, che invece resta possibilista. AstraZeneca, lo abbiamo ormai imparato, è un siero a vettore virale, ma lo è anche Johnson & Johnson, per il quale da più parti si chiede un chiarimento. Monodose, viene inoculato anche nelle farmacie, che continuano per il momento, a somministrarlo. "L'accordo di Federfarma è come la Regione Lazio, quindi aspettiamo da Regione Lazio indicazioni ufficiali, se c'è qualcosa da cambiare. Abbiamo sicuramente qualche accortezza, ancora di più rispetto a prima, un'anamnesi un po' più accurata, qualche domanda in più". Qualche cancellazione c'è stata, qualche perplessità c'è, confermano i farmacisti, che però vanno avanti. "Noi siamo in perfetta sinergia con la Regione Lazio, attendiamo loro indicazioni, loro continuano a vaccinare, noi facciamo di conseguenza la stessa cosa". Farmacisti, sono circa un migliaio nella Regione, quelli che hanno seguito i corsi e che possiamo definire vaccinatori, che è bene ricordare: sono in grado di procedere anche alla somministrazione di vaccini a mRNA, Pfizer, Moderna e CureVac quando arriverà.